Le News News Golfo: No alla riforma della Costituzione, arriva il comitato
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Golfo: No alla riforma della Costituzione, arriva il comitato
In vista del referendum costituzionale di ottobre, in merito alla riforma della Costituzione voluta dal Governo Renzi ed approvata dal Parlamento lo scorso mese di aprile, il Comitato comprensoriale (Gaeta Formia Minturno), già costituitosi in occasione del referendum sulle trivelle e di cui è referente il Prof. Giovan Battista Albano, promuove tutta una serie di iniziative per dire NO alla riforma della Costituzione italiana. Si tratta di un organismo aperto, desideroso di coinvolgere associazioni, sindacati, partiti politici, singoli cittadini al fine di portare avanti con forza questa importante battaglia referendaria. Occorre una mobilitazione collettiva, a 360 gradi, imperniata su iniziative, convegni, assemblee pubbliche, per far comprendere la necessità di votare no ad una riforma che trasformerebbe l’Italia in un democrazia presidenziale, consegnando il potere nella mani di una sola persona, ovvero il Presidente del Consiglio. In primo luogo si procederà ad istituire dei banchetti per la raccolta delle firme necessarie non solo per l’indizione del referendum costituzionale, ma anche per chiedere l’abrogazione della nuova legge elettorale l’”Italicum” . In secondo luogo, proprio per far comprendere le tante ragioni del no ad una riforma che calpesta la Costituzione, il Comitato comprensoriale promuoverà una serie di pubbliche assemblee nel corso delle quali spiegherà i tanti lati oscuri e negativi della riforma, avvalendosi delle competenze di illustri costituzionalisti. Lo stravolgimento della Carta costituzionale è un argomento delicato e complesso che rischia di non essere percepito nella sua “pericolosità” dal popolo. Ecco perché il Comitato adotterà tutte le strategie di massima sensibilizzazione sull’argomento. In prima battuta è già possibile delineare un quadro di motivazioni che impongono il no alla riforma:
- Difetto di legittimazione del Parlamento che ha votato la riforma in quanto frutto dell’elezione con la legge elettorale, nota come “Porcellum”, dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale;
- Mancata elettività dei 100 senatori (ovvero 21 sindaci; 95 Consiglieri regionali e 5 nominati dal Presidente della Repubblica);
- Mancato coinvolgimento dei cittadini nella discussione della riforma;
- Riforma costituzionale voluta dal Governo e non per iniziativa del Parlamento come dovrebbe in realtà essere;
- Assunzione di poteri enormi nelle mani del Presidente del Consiglio ed alla sua maggioranza grazie al premio abnorme previsto dalla nuova legge elettorale, l’Italicum;
- Gli organi di garanzia (Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica; Consiglio Superiore della Magistratura) ridimensionati e subalterni al Governo;
- Si passa dal bicameralismo perfetto al bicameralismo confuso e pasticciato con ben 12 sistemi di approvazione delle leggi;
Il Comitato a breve comunicherà le iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione sull’importanza del voto referendario che si terranno nei Comuni del Golfo.
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